Da un po di tempo a questa parte, le ore da dedicare alla pesca si sono ridotte drasticamente.
Una sola alba in settimana e giusto qualche tramonto sono i cambi di luce che posso sfruttare. Di conseguenza, ha preso piede l’idea di andare qualche ora dopo cena, ma non volevo pescare con le solite hardbaits da scogliera. La scelta è ricaduta sulle esche in silicone, attraverso le quali ho piano piano affinato l’idea di pescare con fili molto sottili e canne corte ma sensibilissime.
Le stesse, con le quali,alla fine, mi sono dedicato alla pesca delle lampughe.
Testando varie esche, trovando il giusto compromesso tra lancio e peso ideale per affrontare le svariate situazioni , ho trovato la mia dimensione con una canna GLoomis in GLX da 4/16 di oncia ed un mulinello 2500, caricato di 10 libbre e Fluorocarbon dello 0,30.
Ho deciso di dedicarmi alla pesca della spigola in porto, cercandola nell’ombra delle barche, nelle buche, a mare praticamente piatto, con testine piombate di grammatura massima 5 grammi e con siliconi che variano dal solito grub alle forme più insolite.
E girando nel web, mi sono imbattuto in un esca che secondo me ha molto da dire, i Sator Worm da 4″ della Molix :
Il silicone, al tatto, è di ottima qualità, facile da innescare, morbido, ma non tanto da sfaldarsi nel caso decidessimo di cambiare testina con un amo e viceversa.
La particolare forma con il corpo zigrinato permette all’esca di emettere vibrazioni,neanche tanto impercettibili, ma la cosa che mi più mi ha colpito è la pallina in coda : permette un leggero sbilanciamento dell’esca in fase di richiamo in caduta. Un innesco con testina piombata legato ad un recupero a colpetti di cimino laterali e verso l’alto, intervallato da pause, così da permettere all’esca un leggero affondamento, imprimono all’esca un movimento da piccola anguilletta, , con rapidi guizzi verso ogni direzione.
Il recupero appena descritto è quello che personalmente utilizzo per la maggiore, ma l’esca in questione è polivalente. Recuperata lentissima su fondali sabbiosi, fa impazzire gli scorfani, i quali puntano subito alla pallina in coda, la quale sparisce dopo pochi lanci tranciata di netto dai nostri voraci amici.
E capitato più volte di avere attacchi a ripetizione, e trovare il silicone tagliato di netto.
Ma il target, senza nulla togliere alla cattura dello scorfano è la spigola.
Le condizioni di piatta ed assenza di corrente non sono proprio il massimo per la cattura della lunatica regina. Vado a disturbarla dove credo che possa riposare, oppure sia nascosta in attesa del passaggio di qualche malcapitato pesciolino : nell’ombra delle barche ormeggiate, sotto i moli, ai bordi dei canaloni.
Le catture di spigole di piccola e media taglia non sono mancate, hanno dimostrato subito forte interesse verso il movimento del Sator Worm. Il continuo saltellare dell’esca a mezz’acqua ha incuriosito non solo le spigole, ma anche qualche serra, che per ovvi motivi non è una cattura possibile da portare a termine con terminali così fini, se non nel caso in cui l’amo perfori solo la parte esterna della bocca.
In conclusione, credo che la varietà di colori con cui viene prodotta, sia un ulteriore punto a suo favore : personalmente con acqua limpida uso colori scuri, mentre ad acqua torbida preferisco un colore più chiaro come quello in foto.
Sicuramente un esca da provare, nella misura 4″. Viene prodotto in una misura più piccola (2,5″), ma la vedo più orientata al rock fishing.
Alla prossima!
Matteo