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Estate permanente

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Che l’autunno sia in ritardo, è una constatazione. L’unica settimana di ferie, a fine Settembre, è stata vana, nel tentativo di agganciare qualche bel pesce. Qualcosa si è vista, ma niente di particolarmente interessante e sopratutto da giustificare alcune albe di fila. 

Certo, spero di riuscire a ritagliarmi qualche altro giorno in questo Ottobre salterino, visto che quest’ultima settimana le temperature si sono drasticamente abbassate, facendo ben sperare nell’arrivo dell’autunno.

Partiamo da loro.

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L’ultima settimana di Settembre sembrava l’ultima di Agosto di qualche anno fa. Pesci sotto taglia, mai trovati abbrancati, esemplari sempre da soli o in coppia. Bisogna anche dire però che i forti venti di maestrale non hanno aiutato.  

In una settimana non ho mai trovato le condizioni che aspetto da tutto un anno, ma se dio vuole, mi rifarò alla fine di Ottobre, quando le temperature esterne saranno certamente più basse, rispetto alla temperatura dell’acqua.

Poche lampughe, moltissime slamate, quasi a pensare che dopo l’anno scorso, in cui mi sono particolarmente divertito, qualcuno me l’abbia mandata. Ma poco male, l’importante era timbrare il cartellino, e sono certo che con la pazienza giusta anche questo anno arriverà a portata di foto qualche bel esemplare.

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Come sempre, popper, walking the dog e neeedle sono state le esche con le quali sono avvenuti gli attacchi e le catture. Questo anno ho messo da parte i jig, più per scelta derivata dal divertimento che chissà da quale considerazione.

Alla fine, nelle condizioni giuste e nei momenti opportuni, è un pesce che infesta il sotto costa, e ovunque si vada, senza spot particolari e senza particolari considerazioni, se battuto con costanza regala molte soddisfazioni.

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I Barracuda. 

Non potevano mancare. A dire la verità, non ho dedicato molto tempo alle foto, alla fine ero in fissa con le lampughe, quindi qualsiasi altro pesce al di la del filo che non si trattasse di una brasiliana, è stato messo in secondo piano e velocemente rilasciato.

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Esemplari mai di taglia, a parziale giustificazione posso dire che 4 volte su 5, una volta arrivato sullo spot, mi sono ricoricato. 

Le ferie sono servite anche a fare baldoria, mica solo ad andare a pesca, però poi il conto con il sonno è da saldare, ed a volte i conti sono parecchio salati.

Poco male, anche per loro, come per le lampughe, arriverà il momento opportuno. Bloccando i giorni liberi con mesi di anticipo era impossibile prevedere ancora condizioni estive.

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E di ritorno dalla scogliera, era d’obbligo fermarmi al porto per fare due lanci con la gomma.

Questa estate è stata dedicata alle serate di musica live, e molti concerti equivale a pochissimo tempo per andare a pesca. Ho visto pescate di amici da far rosicare, spigole di taglia pescate con costanza, a galleggiante più che a gomma, però il segnale è chiaro : se si batte, e le condizioni sono quelle giuste, il pesce collabora.

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La dura legge del vermetto vince sempre, due lanci dietro una banchina (e dico due sul serio), mi regalano la spigola più veloce della storia. 

E’ stata una sorpresa, trattandosi di un canale con alcuni metri di fondo, trovarla praticamente a galla, vista l’irrisorietà del peso della jighead, ma in fondo neanche tanto, constatata la presenza massiva di questo bellissimo predatore.

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Il black minnow 70 poi chiude in dolcezza le ferie, regalandomi una doppietta in una notte con assenza di vento e caldo asfissiante. In questo caso parliamo di fondale di poco meno di un metro, con alghe e pietre sul fondo, sul quale ho fatto rimbalzare l’esca. Niente di incredibile, però fa sempre piacere non capottare.

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E adesso, rientrato alla base, conto i giorni che mi separano dal fine settimana, perché ho qualche conto aperto da risolvere, un appetito che questo autunno non è ancora riuscito a saziare.

Quanto è bella la scimmia di andare a pesca?

Matte