Quante volte usciamo a pesca con la sensazione che sia la volta giusta, la giornata in cui potremo divertirci sul serio, quando il mare è quello giusto e i lanci si susseguono in mezzo alle onde? Beh, non è questo il caso.
Dopo un uscita delle migliori, dove il tasso alcolemico corre più veloce di una skipping, la voglia di tornare a casa è poca. Quindi verso le 3 del mattino decido di scendere al porto, in tutto relax, a lasciarmi maciullare le ossa dall’umido della notte.
E’ chiaro che non stia cercando la cattura della vita. Anzi, forse non cerco nemmeno la cattura. E’ una di quelle serate estive in cui è presto per tornare a casa ma è tardi per organizzare un alba con qualche amico, per cui ci prendiamo quello che viene.
Il porto è illuminato dagli starlights. Mi ricorda le serate estive da pischello, dove tutti pescavamo a galleggiante e gambero vivo, aspettando che il pezzo di sughero venisse risucchiato sotto il pelo dell’acqua, per ferrare plasticamente qualsiasi pinnuto avesse mangiato lo stuzzicante gamberetto. Ma torniamo a noi.
Mi ritrovo a pescare tra i galleggianti, fortunatamente meno di quelli che mi aspettavo. La corrente è quasi ferma, il quale equivale a fumarmi una sigaretta e controllare i risultati dell’europeo. Attendo paziente il mio turno, quando i galleggianti, trasferiti su una pista di formula uno, non stanno più in pesca.
Mi piazzo nel mio angolino fortunato, e dopo pochi lanci esce lei. Salpata di peso e ributtata in acqua con triplo carpiato e voto 7,35 dalla giuria. Top.

La taglia non è interessante, ma almeno ho un motivo per rimanere al porto a far evaporare i liquidi in eccesso ed evitare un possibile ritiro della spassyou mobile.
La corrente continua ad aumentare, so che dovrei aumentare il peso dell’esca per stare in pesca, ma i metri che mi separano dalla macchina, seppur pochi, sono abbastanza da farmi desistere. E allora rallento il recupero e comincio a raschiare il fondo come un sarago pagliaccio in cerca di mitili. E dopo pochi lanci, la sensazione di un incaglio e della bestemmia rimasta in canna,si trasforma in una nano spigola da combattimento.

Bel gesto. Per lei doppia capriola all’indietro e voto finale 8. Poteva fare di meglio.
E in pausa sigaretta, non avendo l’esatta cognizione del tempo, mando un messaggio a Omar sperando sia sveglio. Chiaramente, sarà così, e in men che non si dica, alle 4 e 35 del mattino mi raggiunge, ma non prima di aver incagliato e abraso completamente il terminale raschiandolo nelle rocce putride del fondo.
Nessuna voglia di rifare tutto. La corrente sta aumentando a dismisura, e non riesco più a stare in pesca come vorrei. Di cambiare testina non se ne parla. Allora mi sposto in un angolo dove la corrente sembra essere più lenta, a causa di una rientranza del molo.
Lascio cadere l’esca che si trova in balia della corrente…aspetto che tocchi il fondo…la faccio rimbalzare sino alla fine e poi rilancio…via così…sino a quando l’ennesima spigoletta di questa notte viene a salutarmi. Questa, il triplo carpiato lo eseguirà nella busta che ho nel cofano.

Ringrazio Omar per non avermi preso a colpi, perché come è arrivato hanno praticamente smesso di mangiare. Sarà contento di vedermi lasciare l’esca sul fondo.
Ricordatevi che in questi luoghi, la possibilità di essere presi dal delirio dettato dall’abbondanza non esiste., statene pur certi.
Matte